venerdì 2 marzo 2012

Campus di fotografia TF2 | Peppe Maisto | Smottamenti domestici

Territorio e non paesaggio. Territorio è appartenenza. Paesaggio è qualcosa che osservo fuori da me. Territorio è inclusivo. È un palinsesto (Corboz) per piccoli o grandi segni di appropriazione. Il territorio contiene paesaggi differenti. Due racconti. Due territori. La scala geografica e la dimensione domestica. Visioni di territorio che si alternano a visioni intime dell'abitare. Territori percorsi senza abbassare il volume dei racconti di chi li abita. Racconti di sconvolgimenti di luoghi che mal sopportano l'abbandono. Pendii che scivolano. Che portano a valle case, abitanti e le loro storie. Le fiumare attraversano terre fragili e ne permettono l'attraversamento. Sono strumenti di visione. Una visione alternante di paesaggi rassicuranti e di una natura imprevedibile. Consentono la vista di insediamenti umani. Insediati lì per vedere e lasciarsi vedere. Le fiumare raccolgono ciò che i pendii rilasciano. Raccolgono frammenti di storia del territorio. I suoi margini segnano il limite tra natura e addomesticamento. Tra acque e pendii abitati.  Gli argini contengono le piene. Contengono la storia dei livelli e del controllo delle acque. Contengono usi e trasformazioni dei pendii. Sezioni oblique che divengono terrazze. Terreni impervi che lasciano spazio a orti, agrumeti, campagna produttiva. Pendii che franano sotto improvvise e impreviste quantità di piogge. Smottamenti che spostano case e cose. Creano vuoto, abbandono, morte, là dove c'era vita. Smottamenti che creano nuovi paesaggi, nuove storie, nuovi racconti. Smottamenti che spostano memorie di case rese inagibili. Che costringono ad abitare case momentanee in attesa del ritorno. Che generano piccoli segni di riappropriazione. Smottamenti che realizzano nuove dimensioni domestiche.









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